RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - I no global invitano il sindaco Tursi tra diplomazia e imbarazzo
Genova, 8 novembre 2007
"Marta Vincenzi ha preso posizioni molto dure sulla commissione, la
aspettiamo il 17"
I no global invitano il sindaco Tursi tra diplomazia e imbarazzo
Prende tempo anche l´assessore Morettini ex portavoce del Genoa Social
Forum
MARCO PREVE
«Naturalmente inviteremo anche il sindaco Marta Vincenzi a partecipare. Ha
preso delle posizioni molto dure contro la mancata decisione sulla
Commissione d´inchiesta parlamentare e quindi l´aspettiamo». L´invito
arriva da Matteo Jade, uno dei portavoce degli organizzatori della
manifestazione che si terrà sabato 17 novembre, per protestare contro la
richiesta della procura a 225 anni di reclusione per i 25 manifestanti
accusati di devastazione e saccheggio nei giorni del G8 del 2001.
Un´offerta che forse a Tursi avrebbero volentieri evitato, visto che
sembra creare qualche imbarazzo politico diplomatico. Almeno a giudicare
dalle risposte interlocutorie («non c´è ancora nessuna proposta formale...
non esiste un programma ufficiale della manifestazione...discuteremo
sull´opportunità di eventuali partecipazioni a titolo personale) ottenute
da Stefano Francesca, portavoce del sindaco e dall´assessore Massimiliano
Morettini.
Anche quest´ultimo non ha sciolto la riserva, nonostante sia stato
portavoce del Genoa Social Forum e uno dei massimi dirigenti dell´Arci
locale, associazione che aderisce al corteo assieme a Rifondazione
Comunista, Rete Lilliput, comunità San benedetto, Fiom, centri sociali
come Buridda e Zapata e il gruppo di Supporto Legale.
E´ facile ipotizzare che a suscitare diffidenza (analoghe trattative per
la partecipazione sarebbero in corso con esponenti del Pd) sia uno dei
temi principali dell´iniziativa: le dure critiche alla procura che ha
chiesto al condanna dei 25 imputati di devastazione. «Imputazioni assurde
e anacronistiche che rischiano di mettere un´ipoteca sulla libertà di
manifestare di tutti movimenti» accusano i promotori del corteo.
In realtà, sabato 17, chi marcerà dietro allo striscione di apertura "La
storia siamo noi", lo farà anche per protestare contro le promozioni
dell´ex capo della polizia Gianni De Gennaro e di tutti i funzionari
imputati al processo Diaz, contro la prescrizione dei rati contestati agli
imputati per Bolzaneto, e infine per la bocciatura della Commissione
d´inchiesta parlamentare. E ancora contro le decisioni governative in
materia di immigrati e sicurezza. Gli organizzatori della manifestazione
sperano di far venire a Genova 20 mila persone, magari ottenendo da
Trenitalia (Rifondazione si è incaricata della trattativa in sede romana)
prezzi politici per chi vorrà venire in treno. Ieri Alleanza Nazionale ha
chiesto al prefetto di vietare la manifestazione per ragioni di sicurezza.
Dal canto loro i promotori ribadiscono che «non ci sarà alcuna violenza né
intemperanze».
Il corteo dovrebbe partire attorno alle 16 dalla Stazione Marittima e poi
procedere lungo piazza della Nunziata, piazza Corvetto, via XII Ottobre,
via XX Settembre e piazza De Ferrari. Davanti a palazzo Ducale parleranno
alcuni portavoce e poi inizierà un concerto con alcuni gruppi e artisti,
il primo dei quali ad aderire è stato Roy Paci.